Estratto dalla prefazione di Josè Arguelles, Valum Votan, al libro Diario Sincronico di Giovanna Battistini e Paola Sani.
Se il nostro pianeta è un’astronave nello spazio, noi siamo esploratori spaziali, viaggiatori su di una navicella chiamata Terra che si muove ruotando su sé stessa ed intorno al sole. Per secoli noi esseri umani ci siamo dedicati a misurare lo spazio interno ed esterno con i suoi cicli e distanze. Ma non siamo nati solo per definire e conoscere il mondo del visibile con le sue tre dimensioni connesse alla vita fisica, biologica e al codice genetico del mondo organico. Il DNA con i suoi 64 codoni infatti non contiene solo le informazioni relative alla biochimica, atomi, molecole ecc., ma è anche influenzato dai cicli della luce visibile e invisibile, dall’elettricità, dal calore, dalle onde radio. Un insieme di informazioni trasmesse da un codice galattico chiamato Tzolkin, Computo Sacro dei Maya, che ci permette di esplorare le qualità della Mente e del Tempo, la quarta dimensione. Il Tempo quindi non inteso come durata da un punto dell’orologio e lo spostamento della lancetta meccanica su di un altro numero o quanto ci serve per andare da una città ad un’altra, geometricamente definibile con una retta, ma il tempo come spirale senza inizio e fine, dove la creazione nel presente infinito è relazionata alla qualità del nostro pensiero e il suo essere sincronico con il tutto. Possiamo affermare che la caratteristica più intrigante del piano della Stazione Terra è che ora, con lo Tzolkin, possiamo imparare a misurare le nostre esperienze attraverso il risveglio della nostra coscienza, rendendole consapevoli. Noi esseri umani insieme al regno minerale, vegetale, animale e marino, non siamo su questa terra solo per nascere, procreare e morire, ma anche e soprattutto per conoscere e praticare la nostra arte, la nostra unicità, imparando a far vibrare e ad ascoltare la nostra anima. Grande è la nostra gratitudine a questo piano, questa nave spaziale chiamata Terra che vibra all’unisono con l’Universo.
Con lo Tzolkin – Il Tempo Sacro Maya la Profezia diventa realtà attraverso la riattivazione della Memoria Stellare. Questo ci permette di capire che il tempo è il modo in cui viviamo una esperienza nello spazio. Portare la qualità nello spazio in cui siamo significa rendere il nostro tempo sacro, imparando a stare nel presente, nel qui e ora, dove spazio e tempo si uniscono per permettere al nostro DNA di evolvere, comprendendo il compito per cui siamo su questo piano terrestre.
Lo Tzolkin i 260 Codici del Tempo
Dato il fatto oggettivo che lo spazio ha delle sue ciclicità ritmiche precise, una settimana dura 7 giorni, 4 settimane 28 giorni, 52 settimane o 13 stagioni lunari fanno un anno di 364 giorni, è facile capire che esiste una chiara imperfezione nel come il pianeta si muove nell’universo spaziale, visto che un anno dura 365,25 giorni. Questo ci permette di comprendere che non basta riallinearci con i ritmi biologici naturali, che sicuramente ci aiutano a ritornare a vivere lo spazio come sacro e non meccanico. Per vivere il tempo veramente come evoluzione abbiamo bisogno di un dato ulteriore, più oggettivo e perfetto, chiamato il Fattore Maya, lo “Tzolkin”, quel dato per cui attraversiamo lo spazio non da esseri che dormono, ma da esseri che si risvegliano e comprendono cosa c’è da migliorare in s stessi.
Questo dato è un codice che attiva in noi una continua riflessione, e il nostro pensiero diventa lo strumento per guardarci da un’altra prospettiva. La matematica di questo strumento contiene sempre il numero 13, numero ponte che permette la ricongiunzione tra spazio e tempo, numero collegato al movimento e alle 13 giunture principali del corpo umano, e il numero 20 come riferimento al mondo archetipale Maya, con le 20 facce di Dio che troviamo scolpite nelle pietre delle famose piramidi che si collegano alle 20 dita delle mani e dei piedi. Lo Tzolkin è uno strumento che permette di fare 13 movimenti per 20 stimolazioni evolutive del pensiero per un totale di 260 dati/codici che attivano in noi la voglia di andare oltre i limiti del nostro passato, diventando alberi che danzano, perché impariamo sempre più a radicarci per volare sempre più in alto.
lo Tzolkin è un modulo armonico universale, una tavola di trasmutazione dei diversi livelli di conoscenza, informazione/coscienza dell’essere. È una costante galattica: 13 numeri, 20 simboli, vortici galattici attivati dai fasci di informazione dei 13 raggi di pulsazione, e 4 posizioni direzionali in rotazione. Pulsando senza sosta torna sempre a sè stesso. È un circuito galattico che si auto-genera e si auto-rinnova. Le combinazioni dei 13 numeri e dei 20 simboli producono le 260 unità, mentre le 52 (4×13) posizioni direzionali possibili si riflettono nel modello unificante della matrice (Portali di Attivazione Galattica chiamati anche Telaio Maya).
Le 260 unità informano i nostri sensi e la nostra mente con le informazioni chiave necessarie per relazionarci e operare con il mondo dentro e intorno a noi. I 13 numeri rappresentano modelli primari di energia radiante chiamati pulsazioni radio. I 20 simboli rappresentano il ciclo di possibilità, di gamma di frequenze delle trasformazioni o evoluzioni di queste pulsazioni radio. Lo scopo della mente è quello di dare un senso ai simboli o strutture risonanti, informati dalle nostre facoltà sensoriali. Attraverso la frequenza dei numeri (toni e tribù) e la vibrazione del colore possiamo attivare il nostro corpo di luce (Holon Umano) e imparare a pilotarlo.
Lo scopo di immergerci in questa avventura spaziale, temporale, Tzolkiniana, è quello di poter individuare i nostri cicli, quelli completati e quelli da chiudere, per aprire nuove porte e far entrare nuove avventure magiche. Tutti coloro che sentiranno il richiamo di utilizzare questo immenso dono acquisiranno nuove capacità per osservare ed esplorare la loro vita quotidiana attraverso una coscienza più espansa ed una maggiore presenza nel qui e ora. Ogni giorno si colora di rosso, bianco, blu o giallo; vibra e risuona con uno dei 13 toni, pulsazioni galattiche, che attivano il movimento di una delle 20 Tribù Solari, essenze archetipali quadridimensionali. Risintonizzarsi quotidianamente con questa matrice chiamata Tzolkin significa scaricare nelle proprie reti neurali, in un ciclo di 260 giorni, kin, che è pari ad una gestazione, l’intero programma per diventare surfisti della quarta dimensione e ricordarci che siamo viaggiatori stellari. Tale programma è una disciplina biopsichica che possiamo usare oggi e che veniva praticata dai Maya Galattici per rimanere costantemente sintonizzati con i flussi sia interni che esterni, planetari, solari, galattici e cosmici, in una rete di interdipendenza plasmica universale. Lo Tzolkin è un Modulo Armonico che ci permette di dialogare sia con il Microcosmo che con il Macrocosmo, un programma universale per osservare il nostro pensiero soggettivo in relazione alla nostra vita personale e a quella collettiva, da una prospettiva oggettiva, sincronica, galattica, Maya. Troppo spesso il nostro pensiero è strutturato e limitato da memorie neurali di coscienza individuale e collettiva impregnata da fallimenti e incapacità di esperire gioia quintessenziale. Attraverso il confronto, giorno per giorno, con i codici, matrici archetipali Maya, lentamente o velocemente abbiamo la possibilità di lasciare cadere questi veli di illusione, permettendoci di farci attraversare da suoni e colori e rinascere ad una nuova frequenza vibrazionale con lo stupore di un bambino di fronte ad un gioco nuovo. È una vera e propria rieducazione del nostro modo di pensare.
Estratto dal Diario Sincronico di Giovanna Battistini e Paola Sani